penelope #17
Bentornati su penelope, la newsletter che ti segnala che lì, proprio lì, c'è un racconto bello da leggere. In questo numero, due racconti scritti da giganti della letteratura ed entrambi pubblicati in Italia da Sur, più uno di un'autrice italiana da tenere d'occhio (fidatevi di penelope). Buona lettura.
Non avevo più alcuna ragione particolare per ricordarmi di tutte quelle cose, e anche se in certi periodi mi piaceva scrivere e c’erano amici che apprezzavano i miei versi e i miei racconti, a volte mi veniva da domandarmi se quei ricordi d’infanzia meritassero di essere scritti, se non nascessero da un’ingenua tendenza a credere che le cose erano state più vere quando le mettevo in parole per fissarle a modo mio, per averle lì come le cravatte nell’armadio o il corpo di Felisa la notte, qualcosa che non si sarebbe potuto rivivere ma che diveniva più presente come se nel semplice ricordo si aprisse una terza dimensione, una quasi sempre amara ma anelata contiguità.
Julio Cortazar, Disincontri; continua su «Cattedrale» qui (estratto da Disincontri, Edizioni Sur, traduzione di Ilide Carmignani)
Pensavo «fallico» di continuo e non ero contento. Intelligente abbastanza per capire che l’associazione tra il membro virile e un albero artificiale è un’immagine abusata e priva di forza, non ho letto un numero sufficiente di libri per riuscire a sostituirla. Ricorrere al Responsabile della comunicazione istituzionale per liberarmi da quel trisillabo così morbido e liscio, che gioivo a pronunciare mentalmente, ma che stava diventando un’ossessione difficile da gestire nella mia posizione, mi spiaceva per orgoglio personale e vanità.
Marta Cai, La rotatoria; continua su «inutile» qui
Due settimane prima di Natale Ellen mi chiamò e mi disse: «Faith, sto morendo». Quella settimana stavo morendo anch’io. Dopo averle parlato mi sentii peggio. Lasciai soli i bambini e corsi giù all’angolo per bermi una cosa al volo tra creature vive. Ma Julie’s e tutti gli altri bar erano pieni di uomini e donne che buttavano giù un whisky caldo e se ne andavano in fretta a far l’amore. La gente ha bisogno di farsi forza prima degli atti della vita. Allora mi feci un rosso californiano qualunque a casa e pensai – perché no – che ovunque ti giri c’è qualcuno che grida datemi la libertà o io vi darò la morte. Ci sono vicini pieni di buonsenso, proprietari di cose, timorati di chiesa, che si mettono le mani sulle orecchie al fischio di una sirena per impedire che le ripercussioni gli danneggino gli organi interni.
Grace Paley, Vivere; continua su «Cattedrale» qui (estratto da Tutti i racconti, Edizioni Sur, traduzione di Isabella Zani)
In chiusura, un piccolo annuncio per questa raccolta, pubblicata da Liberaria lo scorso 15 settembre (a cura di Gianluigi Bodi). Contiene racconti di Gianluigi Bodi, Emanuela Canepa, Alessandro Cinquegrani, Cristò, Domenico Dara, Giulia Mazzi, Daniela Morano, Ivano Porpora, Paolo Zardi - e del vostro affezionatissimo curatore di penelope.
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